domenica 1 ottobre 2006
Ma era una serata bellissima
Ripensavo a quel film. Non era nè inverno nè estate, siamo stati - quanto, due ore? - su quelle scomodissime poltrone, che però è il miglior cinema che si potesse offrire. Quel cinema che una volta non era un multisala, dove se volevi andare a vedere l'ultima pellicola americana, dovevi aspettare almeno un paio di settimane.
Quel film non era stato poi un gran bel film, anzi forse siamo stati entrambi delusi, ma sinceramente non ce lo siamo detti: io non volevo deluderti, e tu forse sai mentire meglio di me. Io stavo iniziando un'università che ancora non sapevo quanto mi avrebbe appassionato, tu mi raccontavi dei tuoi corsi, di come funziona e di tutto il resto. Cazzo, mi interessava sul serio.
Prima di passare a prenderti, mi aveva telefonato quel mio amico che forse conosci: ricominciavamo a frequentarci, a quel tempo, e ricordo che ho davvero pensato che gli volevo bene. Che - si dai - io e lui avremmo dovuto vederci più spesso. Si, proprio così pensavo.
Poi eravamo andati. Tu avevi uno sguardo quasi imbronciato, metteva quasi paura, mentre guardavi il protagonista, con la storia che iniziava a prender forma. Per via del buio, pensavo io. Poco prima che iniziasse il film, dimenticavo, mi avevi parlato di lui, di come non sapevi, di come eri indecisa sul da farsi. Che però eri contenta così, tutto filava.
C'era anche una ragazza antipatica, che conoscevi poco: ricordo di averla immediatamente odiata.
Non ricordo se ero innamorato in quel periodo, forse si, sicuramente di una per cui non ne valeva la pena.
Ricordo solo che in quel periodo, eri sempre più bella. E in quella sala buia, con la maglietta azzurra, lo sguardo imbronciato e illuminato dallo schermo, ti avevo sbirciata. Eri come un richiamo alla vita, mi ero confessato. E forse quella sera - si lo ammetto - un po' ti avevo desiderata.
Poi ricordo di averti portata a casa, forse avevo addirittura contato i battiti del mio cuore, mentre percorrevo quella breve strada, fino a casa tua: quel che è certo è che nn avevo sicuro schiacciato, su quell'acceleratore che in altre occasioni non avevo risparmiato.
Il resto, è storia. Non ricordo bene quello che ho pensato, tornando a casa, quella sera. Non ricordo nemmeno come ho sprecato il giorno dopo, e quello dopo ancora.
Forse è per quello, che proprio oggi ci stavo ripensando, ma allora non potevo saperlo. Una volta a casa avevo bevuto un gocio di birra ghiacciata, e forse avevo anche guardato un pezzo di televisione. Era una serata normale, del resto, come tante.
Ma era una serata bellissima.
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1 commento:
Direi che hai azzeccato completamente il fulcro del discorso. E direi che hai reso benissimo le sensazioni che si provano in certe situazioni.
Bello scritto, sul serio.
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