martedì 14 agosto 2007
Lacrima
Una lacrima che scende, mentre sei a letto e ripensi a quello che stai facendo, provando, decidendo, giorno dopo giorno, non verrà mai vista da chi l'ha provocata, e nemmeno da chi avrebbe potuto consolarla.
Nei film è tutto più facile: è vero, anche nella finzione cinematografica il protagonista è solo col suo dolore, coi suoi dubbi e le sue paure, però ha centinaia di occhi che lo guardano attraverso lo schermo, occhi che si commuoveranno e proveranno forte empatia, per qualche secondo. Tutto ciò renderà la scena fortemente emotiva, il suo dramma interiore, qualunque esso sia, trarrà significato proprio da tutto ciò.
Se invece sei solo, a casa tua, nel letto, fissi il buio rigirando il cuscino sotto la testa, stropicciando le coperte sperando che il sonno ti rapisca per portarti nel confortante mondo dei sogni, ma quel maledetto si diverte a farti attendere, beh quella lacrima figlia dei tuoi pensieri non la vedrà nessuno, se non il tuo cuore triste, rendendoti ancora più consapevole di quanto si è soli, in quei momenti.
Quanto è stupida e banale, la mia lacrima finale, cantavano i Perturbazione, citando i Belle and Sebastian. Mi viene in mente questa canzone, mentre asciugo via la lacrima e mi rigiro nuovamente nel letto, prendendo a pugni un'altra ora di sonno perso
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4 commenti:
ogni cavaliere sa sempre qual'è il momento giusto e la cosa giusta per piangere...
chi non lo fa non è più forte o più duro, ma meno sensibile
non è detto che sia più forte sai krepa...anzi...
il pianto è un'esperienza così autentica che è persino un peccato condividerla con gli altri...
un dolore così intimo sarebbe violentato da milioni di occhi spettatori. momento giusto o no, fatti forza.
un abbraccio
Piangere è utile, per lo meno.
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