domenica 16 aprile 2006
Effetto Placebo
Ci sono quelle sere in cui, cazzo, ti senti davvero una merda.
Prima di tutto l'abbigliamento non funziona: le scarpe sono sporche, i jeans cadono peggio della pelle di uno stoccafisso appeso ad un gancio all'esterno di un negozio in riva al mare, la maglia ha il colletto troppo alto, perfino le maniche sono sbordate e asimmetriche.
Ti sei visto i capelli, poi? Sembra che ti sei appena tolto il casco dopo un intero granpremio di formula uno, in estate. La barba poi... Quant'è che non te la fai? Una settimana almeno. Sembri un comunista, ti dice tua nonna. Non apriamo questa parentesi, le rispondi tu.
Gli amici sono particolarmente scazzati: si beve in silenzio, si parla in modo qualunquista, si guardano passare le ragazzine in fiore quasi all'unisono. Sembriamo gli spettatori di un incontro di tennis, la testa che si stacca da un culo per incollarsi inesorabilmente su un'altro. E no, non chiamateci sfigati, siamo gli eroi più spietati del mondo, in altre occasioni; questa purtroppo è solo una di quelle sere in cui. Dopo innumerevoli tentativi riesci a trovare la più preziosa delle amiche, sta andando il quel buco di merda a ballare. Dio mio no, non è possibile. Però ci pensi, e ti dici che il fondo già l'hai toccato, stasera, e ci vai. La raggiungi guidando forte, almeno per quei minuti di viaggio ti senti davvero fico e perfetto: le strade deserte devono soltanto badare a te, al tuo piede premuto fino in fondo su un'accelleratore non abituato a ritmi diversi.
Davanti al locale ovviamente nn c'è posto per parcheggiare, ma l'abbiamo già detto che era una di quelle serate, e tu non sei solito lamentarti con ciclo continuativo. Lasci il mezzo a quasi un chilometro di distanza, cammini poi con le mani in tasca e le spalle leggermente alte: è incredibile come cerchi di sembrar un minimo stiloso anche quando nessuno è lì a guardarti. Lo fai per te, unicamente per la tua autostima, e sai che molto di quelloc he succederà dopo dipende da questo. Molti sottovalutano questi momenti, ma tu no.
Arrivi finalmente, e lei è lì che ti aspetta, come avevi sospettato: entrate nel buco e stranamente non vi stupisce il fatto che sia praticamente deserto (le serate di merda sono così). Vi sedete su un divanetto, il solito per la precisione, parlando di voi e dei reciproci futuri. Dopo un po' lei se ne vuole andare, tu sei indeciso sul da farsi, poi decidi di seguirla: ci hai pensato, andare a dormire in momenti come quelli è davvero l'unica soluzione. Poi, mentre esci, la vedi entrare. Non sai nemmeno come si chiama, la vedi però ovunque tu vada, da qualche tempo, e avresti più volte voluto avvicinarla. La vedi, si avvicina, lei ti vede. Passandoti accanto sei sicuro che in quei pochi istanti in cui il tuo sguardo è stato nel suo, lei abbia sorriso. Nonostante tutto continui a camminare, segui la tua amica in strada, ti alzi il bavero della giacca e dopo averla presa sottobraccio camminate quasi danzando verso la macchina. Quella ragazza misteriosa, maledizione, e il suo benefico effetto Placebo... Tra qualche minuto svanirà, vorresti essere rimasto ancora un po' per prolungarne gli effetti. Ma cammini, quasi danzando, verso la macchina che ti porterà a casa: un'altra serata se ne sta per andare, mentre la pastiglia di zucchero che pensavi fosse una soluzione definitiva, lentamente, si scioglie nello stomaco.
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