martedì 17 luglio 2007

Ricordo


Mi è tornato in mente questo pensiero, del grande Stefano Benni.

"Quanti Cristi inchiodati a una sedia, o a un letto, la gente scavalca, per inginocchiarsi di fronte a un cristo di legno.
Quanti sacrifici dimenticati, per ricordarne uno solo. Se mi facessero entrare in una chiesa, griderei: smettetela di guardare quell'altare vuoto, adoratevi l'un l'altro!"

Volevo condividerlo, tutto li.


Per chi volesse una piccola iniezione di emozioni: l'ultimo singolo degli Editors.

lunedì 2 luglio 2007

In questo mondo di Gossip


Una giornalista "con le palle" americana, tale Mika Brzeiznski, si è rifiutata di aprire il telegiornale che da anni conduce, leggendo una notizia riguardante la divetta Paris Hilton. Il motivo? Molteplice, sicuramente: in una giornata in cui c'erano state decine di vittime per un'autobomba in medio-oriente, in cui la politica americana era in fermento, la nostra non aveva intenzione di aprire il notiziario con una notizia-spazzatura; inoltre, credo, da persona colta e professionale ne aveva le palle piene.
Bene, il gossip piace a tutti, chi lo nega: io stesso, quando sono in coda per farmi tagliare i capelli, sfoglio i giornali patinati, e ogni tanto mi concedo una o due battute alla fermata del pullman circa le scappatelle di questo e quell'altro.
Però provo schifo e malumore, quando in un telegiornale che ha la pretesa di essere "serio", non si fa altro che parlare di culi, veline o delle varie Gregoraci e Lecciso. Il fenomeno è iniziato con quel porcile che è studio-aperto (non mi dilungo su quanto odio Silvia Vada e tutte le stupide analfabete che lavorano per questo telegiornale, perchè potrei andare avanti per giorni senza ripetermi), ma poi ha prontamente invaso anche il telegiornale di canale 5, e anche la Rai poco a poco si sta adeguando. L'equazione è semplice: il gossip tira molto di più della politica e dell'informazione "seria", quindi in un'era in cui è vendere la pubblicità che conta, sono gli ascolti da portare a casa, non tanto la qualità del prodotto.
Io non ci sto, e non penso che la soluzione sia tanto difficile da trovare: credo che siano molti i giornalisti, anche in Italia, che la pensano come la brava Mika americana. Non penso si possa criticare l'"utente", che fruisce di questa tv-spazzatura, quando le alternative vere e proprie non ci sono.
Sono loro, i direttori dei giornali e dei tg, che decidono la qualità dell'informazione: se questi personaggi, che hanno un potere immenso spesso sottovalutato dall'opinione pubblica, sono fantocci che pensano soltanto al guadagno e vogliono infilarci in testa soltanto porcherie, bene, non sarebbe ora che questi giornalisti dipendenti si ribellassero, rifiutandosi di leggere, pubblicare, commentare, diffondere certe notizie? O per lo meno riservassero loro lo spazio che compete loro, ovvero veri e propri programmi di gossip, eliminando l'imbarazzante abbinamento che si viene a creare, quando una notizia sull'ennesimo atto di terrorismo viene affiancata (o addirittura preceduta) dal nuovo amore di Elisabetta Canalis.
Ci vuole lavoro e fatica, per diventare un giornalista professionista, ne so qualcosa anche io: penso che per chi ha lavorato duramente per giungere finalmente ad avere quel tesserino, abbia a cuore l'informazione e sia scandalizzato di fronte a questa situazione, creata da scelte di pochi.
Avanti, ribellatevi. Solo così scriverete il vostro nome nella storia del giornalismo.

P.s. Per chi volesse vedere il video di Mika Brzeiznski, clicchi qui.