domenica 10 maggio 2009

Il paese è reale


Sono andato al cinema da solo, ieri sera. Ogni tanto lo faccio, l'ho scritto anche in un post di non molto tempo fa.
Poco lontano da me c'era un gruppetto di ragazzine, avranno avuto al massimo 14 anni. Erano in quattro se ricordo bene, forse cinque: vestite troppo eleganti per una sera braidese a base di pizza e cinema, imbruttite dal trucco e dai segni dell'adolescenza.
Una di loro, quella seduta più vicino a me, piangeva. Piangeva forte, senza singhiozzi però le lacrime non si fermavano. Le altre ridevano invece. Ridevano e mandavano sms. La più brutta di loro, sformata dentro una maglietta super aderente che sottolineava maggiormente la sua obesità che un giorno (non lontano) le darà sicuramente non pochi problemi, rideva sputando pezzi di pop corn e sudando copiosamente. Intanto la loro presunta amica, piangeva.
Durante tutto il film, un'avventura anche abbastanza carina del più famoso degli X men (avevo bisogno di una dose di cinema trash, non giudicatemi; e poi il bambino che è in me ama i fumetti, chi mi conosce lo sa), lei non ha guardato penso nemmeno un fotogramma. Ogni tanto guardava il cellulare, dentro la borsa; per il resto i suoi occhi erano fissi sul pavimento.

Io sono una persona abbastanza cinica: solitamente se vedo una ragazzina quattordicenne, per lo più bruttarella, che piange e si dispera per (probabilmente) un amore mai iniziato, non mi commuovo più di tanto. Sicuramente il ragazzo per cui lei era convinta che la sua vita finisse quel giorno, era a casa a ridere e scherzare con amici, ridere di lei sicuramente.
Quello che mi ha fatto riflettere è il comportamento delle amiche cesse: lei piange, al cinema, al tuo fianco, e tu che fai? Ridi e spari scemenze a ripetizione, non cagandola minimamente? Ai miei tempi esisteva una forma di potere che invidiavo molto: un potere capace di sconfiggere qualunque sofferenza, capace di resuscitare i morti e abbattere universi. Questo potere era la solidarietà femminile. Le mie compagne del liceo, quando una del branco era in difficoltà, abolivano qualunque programma, si chiudevano in una casa con clinex e gelato alla crema, e non ne uscivano fino a quando la malcapitata non aveva urlato al mondo il suo disprezzo per il genere maschile, promettendo magari di diventare lesbica.

Questo mi spaventa della generazione vicina alla mia. Che la gelosia è diventata più forte della solidarietà. Probabilmente l'amica obesa della ragazza piangente era internamente felice di qualunque male affliggesse la sua amica. Perchè questo rendeva meno pesante il suo senso di inutilità.


Colonna sonora del mese di maggio: Dente (foto), Paolo Benvegnù, Il paese è reale degli Afterhours.