sabato 14 aprile 2007

Una generazione rubata


Ci vorrebbe una lunga premessa, per poter esprimere il vuoto che ho dentro.

La premessa potrebbe consistere in questo: le popolazioni native australiane sono state, dopo l'occupazione "occidentale", costrette a una forzata civilizzazione. Essa era orientata principalmente alla cancellazione del tratto "indigeno" dai figli meticci, nati da relazioni spesso clandestine tra bianchi e neri: stimatissimi studi dimostravano infatti che, generazione dopo generazione, tramite il susseguirsi di incroci di questi "mezzi-sangue" con partners puri, il gene "scuro" veniva cancellato completamente.
Tramite un piano su larga scala, bambini meticci venivano letteralmente strappati dalle braccia della propria madre e dalla certezza della propria cultura, e scaraventati in centri specializzati, dove avrebbero potuto venire educati, fatti "progredire" al livello dei bianchi.
I responsabili di questa che a noi può sembrare una vera e propria follia, siamo noi.

Questa è la premessa.
Il senso di vuoto da dove nasce? Nasce dal fatto che le migliaia di suore, missionari e "ben disposti" che avevano messo in piedi questo meccanismo (si, erano in gran parte suore e preti, non c'è da stupirsi in fondo) erano convinti e decisamente sicuri di AIUTARE queste persone, questi bambini a trovare una strada, un futuro. Mentre probabilmente, l'unica cosa che veramente i nativi, meticci e no, volevano, era di poter vivere nel proprio territorio, seguendo il proprio istinto naturale, assaporando a pieni polmoni la cultura di cui erano pregni.

E io in tutto questo cosa centro? Centro eccome: chi mi dice che le missioni di volontariato alle quali probabilmente parteciperò nei prossimi anni non siano una simile forma di repressione? Loro, gli altri, vogliono davvero essere aiutati da noi "occidentali"? Ne hanno davvero bisogno o sono anche io come uno di quei missionari che avevano la presunzione di aiutare, mentre l'unico risultato che ottenevano era l'inesorabile annientamento di una cultura millenaria?

Per chi volesse saperne di più, consiglio la visione del film "La generazione rubata". Capirete cosa intendo.

6 commenti:

romHero ha detto...

Capisco benissmo, Cico.
Chi non capisce-a volte in buona fede, ammettiamolo- sono proprio loro, i Missionaeri di dio che portano la gloriosa e certa civiltà in mezzo a quella barbarie senza un futuro e senza una Religione Occidentalmente approvata.
Abbiamo bisogno di fare del bene.
non sempre abbiamo la possibilità, o non ci sembra. di falrlo, eda llora perchè non aderire a quelle belle iniziative che mirano all'Abbellimento e all'abbattimento di quella Bruttura che è la Non fede??
Mi divertirebbe pensare che tra qualche centinaia d'anni la popolazione Africana ormai culturalmente in maggioranza venisse a redimere la barbara e bieca minoranza che si ostina a professare quella sporca reliquia che è il cristianesimo...

fRa_gAv ha detto...

Posso dire che la difficoltà sia il dialogo, ma in fondo non ci crederei. Posso dire che la difficoltà sta nelle differenze, ma in fondo non crederei manco a questo.

Preferisco confidare nell'intelligenza, per capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
In questo, ancora ci voglio credere.

Anonimo ha detto...

"...l'unica cosa che veramente i nativi, meticci e no, volevano, era di poter vivere nel proprio territorio, seguendo il proprio istinto naturale, assaporando a pieni polmoni la cultura di cui erano pregni...."

...tutto l'universo...ogni esistenza...ha il diritto...di seguire il proprio istinto naturale....e assaporare la cultura è pregna....nessuno e ripeto nessuno ha il diritto di andar a distuggere la valenza di ogni cultura.....la valenza di ogni esistenza
far questo è disumano ....è atroce....
mi vien solo un commento finale....
ma non lo faccio per rispetto ai lettori...


galeinloveforever

Anonimo ha detto...

scusate in preda ad un raptus e disturbata da un innominabile individuo....ho commesso un errore di battitura...



whithgaleinloveforever

Paolo ha detto...

Ciao Cico, ti si risente!

Anonimo ha detto...

Io l'ho visto... e l'ho odiato