sabato 29 settembre 2007
Grecia - Italia
Sono quasi due mesi che non aggiorno il blog. Tra l'ultimo post e questo c'è stata la vacanza in Grecia, l'allestimento della nuova camera a Torino, l'inizio delle lezioni.
La Grecia è servita per due motivi principalmente: dovevo scrivere un racconto e trovare la risposta a una fondamentale domanda. Il racconto ha preso forma, è scritto sul compagno di viaggio elettronico e tra poco, dopo una rilettura e "sgrassatura" potrà essere letto da chi avrà voglia di dare un giudizio. Inoltre ho posto le basi per altri tre racconti (l'ispirazione, su un'isola greca circondata da mare e nulla, non so come ma viene).
I protagonisti dei racconti, per chi volesse un'anticipazione:
- un uomo che ha salvato il mondo
- un avvocato e la nemesi di un suo amico
- un ostaggio
- un folle
La domanda che aveva bisogno di risposta, è stata sciolta, analizzata, frammentata, negata, odiata, ma alla fine è stata risolta, brillantemente direi. Quindi sono un po' più felice di prima.
Ecco, questo è il "resoconto", in breve, dell'estate.
Avrei voluto, se fossi stato qua, scrivere un post sul V-day di Grillo, ma ormai è tardi. Vorrei scrivere quello che penso, inoltre, su grandi temi vari, tra cui la caldissima attualità della Birmania, ma risulterei banale. Non mi piace riempirmi la bocca di luoghi comuni.
Quindi due banalità sportive, che sono permesse: sono innamorato di "Ibracadabra" (pagato 170 milioni al fantacalcio, un investimento no?), e in Grecia ho capito cosa vuol dire, guardando il basket, amore per una nazione. Centinaia, anzi migliaia di Greci, in strada, a guardare le partite su televisori al plasma, esultavano come un gol di Materazzi in finale di coppa del mondo per ogni canestro degli azzurro-crociati. Poco importa poi, se alla fine sono arrivati quarti. Due nomi, tra tutti: Papalukas e Diamantidis, due giocatori formidabili, oltre al mio preferito in assoluto Spanoulis (ha il cognome simile al mio, e ogni tanto mi capita di "immaginarmi" al posto suo, a comandare l'attacco ellenico).
Una promessa a me stesso: maggiore impegno, per tutto, blog compreso.
P.s. Nick, uno dei miei scrittori preferiti, sostiene che nn si possono ascoltare per anni canzoni d'amore, di sofferenza, di ricordi e nostalgia, senza subirne profonde conseguenze. Meledetti Sigur Ros.
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2 commenti:
complimenti per le ispirazioni ai tuoi racconti, mi piacerebbe leggerli.
io banalità sulla Birmania ne ho appena scritte, ma mi sentivo di farlo...adoro Ibra sempre più e dopo stasera sempre più...in Grecia ho festeggiato l'europeo vinto dall'Italia di Pittis Myers e Galanda ormai 8 anni fa...
però un più impegno sul blog te lo chiedo
finalmente un post che si distingue per le sue idee chiare! complimenti per quel "meledetti sigur ros", geniale gioco di parole che si rifà ai sentimenti raccontati nel film il tempo delle mele ;-)
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