venerdì 31 ottobre 2008
Un minuto
C'era una coppia di anziani seduti su una panchina poco distante da noi, quel giorno, quando ti ho afferrata per un braccio, ti ho tirata a me, e ti ho baciata. In pieno centro, con la gente che scorreva intorno a noi; immobili con gli occhi chiusi e la mente altrove: come in quella foto famosa di Doisneau.
Lui ci ha guardati per qualche istante, poi ha dato un leggero colpo con il gomito a lei, che stava vagando con gli occhi stanchi, altrove.
Lei si è accorta di noi, ha visto la tua mano muoversi lentamente, indugiare, e raggiungere la mia. Ha sorriso, ha guardato lui che le ha borbottato qualcosa. Poi, dopo un paio di secondi di esitazione, lui le ha messo un braccio intorno alla spalla. Proprio come aveva fatto allora, con molti meno anni dentro il sacco, in un tempo in cui io e te non eravamo neppure ipotesi.
Sessanta secondi, immobili, senza respirare.
Tu hai sorriso, io ti ho detto che sei una pazza. Pazza di te, hai risposto.
Abbiamo ripreso a camminare, lasciandoci alle spalle la coppia alla quale avevamo appena regalato la gioia di un ricordo.
Un ordinario minuto, tra tanti ordinari minuti della vita. Ce ne sarebbero stati molti altri di simili, se non più belli, dopo quello. Ma speciale, per una coppia di anziani torinesi, che in quel minuto ha rivisto cinquant'anni di vita insieme condensati in un unico gesto spontaneo.
A Torino, per le vie del centro, succede anche questo.
domenica 5 ottobre 2008
Non ti amerò
Non ti amerò mai più di quel libro che ho letto al liceo,
aveva un titolo lungo e buffo ma ha condizionato il resto della mia vita.
Non ti amerò mai più del Billy Corgan di Adore,
non ti amerò mai di più della Liv Tyler di "Io ballo da sola",
con quesi suoi vestiti a fiori corti che a volte sogno ancora adesso.
Non ti amerò mai di più di una serata con quei due amici,
quando si parlava di cose stupide come sentimenti calcio e donne;
non ti amerò mai di più della mia ragazza quando avevo 16 anni,
anche se era poi risultata una stronza, non ti amerò mai di più.
Ma ti amerò, perchè lo sento
c'è un pezzo di te in ognuna di queste cose.
Ma ti amerò, perchè lo percepisco
quelle cose le amo perchè appartengono anche a te.
Non ti amerò mai di più dei film di Michel Gondry,
dove il sogno e la vita vera sono fatti della stessa materia.
Non ti amerò mai di più di Andrey Hepburn in "vacanze romane",
dove è un principessa capricciosa, non ti amerò mai di più.
Non ti amerò mai di più del mio viaggio in Inghilterra,
dove ho scoperto che profumo ha, un corpo nudo sopra il mio.
Non ti amerò mai di più del "Bar delle Folies-Bergère" di Manet,
dove tutta la solitudine del mondo è espressa in un solo dipinto.
Non ti amerò mai di più della musica dei Baustelle,
che mi fan tornar bambino, oppure volare via da me.
Non ti amerò mai di più che camminare di notte per Torino,
dove ogni strada via o piazza mi parla e mi consola.
Non ti amerò mai di più del mio computer Mac,
non ti amerò mai di più che la marmellata di fragole fatta in casa.
Ma ti amerò, perchè lo sento
c'è un pezzo di te in ognuna di queste cose.
Ma ti amerò, perchè lo percepisco
quelle cose le amo perchè appartengono anche a te.
Quindi...
Non ti amerò mai di più che far la doccia insieme a te,
non ti amerò mai di più che baciarti tutti i giorni,
non ti amerò mai di più che coccolarti tutte le notti,
non ti amerò mai di più che pensare di vivere per sempre insieme a te.
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