mercoledì 16 gennaio 2008

Gli anni pari, mi portano un po' sfiga


Questo è il mio primo post del 2008. Lo so, lo so, siamo già oltre la metà del mese, non è così che si coltiva un blog. I miei numerosi fans saranno sicuramente furibondi, vorranno spiegazioni.

Ho passato l'ultimo periodo a preparare un esame, e ne è valsa pena. Un grazie particolare a tutti coloro che mi sono stati vicini quando pensavo di non farcela, loro sanno chi sono. Certo, un esame non è certo una dura prova della vita, basta studiare. Ma questo aveva per me un significato particolare, e anche se probabilmente ce ne saranno altri più difficili, da qui alla fine, la mia piccola "champions league" l'ho vinta, per ora.

Un grazie anche a Krepa, che mi ha citato nel suo blog. Non lo conosco di persona, ci siamo soltanto promessi diverse volte di vederci a una cena che ogni giorno acquista maggior sapore. Leggo il suo blog da più di un anno ormai, e devo dire che spesso lo invidio, per la sua capacità di vivere la sua vita seguendo i valori che hanno significato sul serio.

Quando ero malato, proprio a inizio anno, ho fatto due riflessioni stupide: son contento di non essermi suicidato, quando ero un ragazzino triste e mi passavano per la testa le idee di autodistruzione che uno ha, a quell'età, se legge troppo o ascolta gli Smashing Pumpkins. Son contento perchè altrimenti mi sarei perso tutto questo: gli scudetti dell'inter; il gruppo di neuroscienze; Audrey Hepburn; l'Italia campione del mondo; la Grecia; la laurea di mio fratello; Giò; quell'intervento con la croce rossa; Valerio e Serena; gli articoli di fondo sul giornale; Stefano Benni, Jonathan Coe e Daniel Pennac; i Sigur Ros e i Radiohead; Federica; Ibrahimovic; il muesli.

La seconda riflessione invece riguardava i virus che circolavano nel mio corpo: al telegiornale sostengono che siano milioni le persone che si ammalano ogni anno, dell'influenza che va di moda. Una persona su dieci, addirittura. Beh, ognuna di queste persone è contaminata da un amico, familiare, sconosciuto, che a sua volta è stato contaminato da un terzo, che a sua volta è stato contaminato e contaminerà.
Insomma, il virus è lo stesso, che gira nei corpi di centinaia e migliaia di persone, moltiplicandosi e sviluppandosi oltre misura. Questo ci lega in qualche modo, e il sapere ad esempio che Elisabetta Canalis era a casa con l'influenza, più o meno nello stesso periodo in cui lo ero io, mi ha strappato un sorriso.

Andate a vedervi questo blog di Davide: l'ho scoperto da poco, grazie al solito Krepa, ma mi ha commosso. Per uno come me che ha l'ambizione di diventare un grande fotografo, immagini come queste sono una forte spinta di motivazione, e contemporaneamente consapevolezza di quanto io sia "scarso".

P.s. Come da titolo: gli anni pari non mi portano bene solitamente. Ma sono sicuro che questo duemilaotto mi sarà amico, se lo tratterò bene.

4 commenti:

krepa ha detto...

heilà...capisco una volta, ma mi hai nominato due volte nello stesso post.
mi monto la testa!!!!

grazie caro...e davide è proprio bravo...

Davide ha detto...

ehi amico, guarda che ho solo da imparare, anche da te. e sono lusingato dai vostri apprezzamenti. vi ringrazio davvero.

ah, gli anni pari, ma guarda un po' attorno quanto sono le cose pari che solo per essere pari hanno motivo di essere.altrimenti non ci sarebbero, e se non ci fossero quelle pari, lo sai, non ci sarebbero neppure quelle dispari...


grazie ancora e un abbraccio
Davide

PIDEYE ha detto...

Un proverbio che cita sempre mio nonno dice cosi "anno bisesto, anno funesto" Spero sia solo un proverbio ;) Buon 2008 ;)

Anonimo ha detto...

queste foto...soprattutto quella della scala che sembrano tanti occhi egiziani..quasi...
è meraviglioso..immortalare qualcosa che ci passa davanti ogni giorno ma che solo all'artista è dato vedere..
magnifico...