lunedì 8 giugno 2009

Al bar


L'altra sera mi sono ritrovato a parlare con un mio amico: non ci siamo mai frequentati molto, ma quando ci capita di incontrarci da qualche parte ci raccontiamo volentieri le ultime news, possibilmente annaffiando il tutto di birra.
Mi ha raccontato del lavoro, della sorella partita per l'erasmus, della sua ragazza storica che l'ha lasciato, ormai nove mesi fa circa. Una lunga gravidanza di dolore, l'ha chiamata.
Si parlava poi di desideri e cose del genere, e lui ha detto che, potendo esprimere un desiderio ora come ora, vorrebbe che lei si pentisse e tornasse sui suoi passi.
Vorresti veramente tornare con lei? Gli ho chiesto, rovesciando a terra parte della birra ormai calda. Si, mi ha risposto lui, ma la manderei a quel paese; vorrei solo che tornasse, che si innamorasse di nuovo di me come io lo ero di lei quando mi ha lasciato, per farle il male che lei ha fatto a me, per prima.
Io non ci stavo: cioè, se tu potessi esprimere qualunque desiderio, anche avere tutte le donne del mondo ai tuoi piedi, oppure, che ne so, cento mila miliardi di euro in banca, oppure poter volare, poter essere il miglior giocatore di calcio al mondo, poter uccidere Berlusconi... Beh, rinunceresti a tutto questo solo per far soffrire lei?
Si, mi ha risposto.
Non capisco, gli ho detto io. Cioè, chi mi conosce sa che anche io sono stato lasciato in modo non del tutto carino da una ragazza che mi aveva coinvolto completamente, distruggendo gran parte delle mie certezze e rivelandosi essere ciò che mai avrei creduto. Soffrivo si, ma nove mesi dopo non avrei rinunciato a un desiderio qualsiasi per il puro gusto di vendicarmi. Non l'avrebbe meritato.
Tu l'avevi pure tradita quella, mi ha risposto lui, in modo sbrigativo. E poi non è la stessa cosa. Io sono felice della mia vita, e l'unica cosa che potrei desiderare ora non sono cento milioni in banca o un Berlusconi in meno al mondo, ma che lei soffra. Per me, perchè farebbe stare meglio me.

Se uno arriva a desiderare il male della persona che lo ha lasciato, nonostante l'amore che c'era prima, secondo me ancora l'ama. Un amore che si trasforma in odio non è poi cosa tanto rara: è nella natura umana, si chiama meccanismo di difesa.
L'indifferenza è il vero contrario dell'amore, non l'odio.
Ma non gliel'ho detto:la verità a volte fa male, e non vorrei che la prossima volta che gli verrà data l'opportunità di esprimere un desiderio, lo sprechi pensando a me.

6 commenti:

cy ha detto...

condivido pienamente. L'indifferenza è ciò che determina l'assenza di amore. L'odio dimostra che l'altro è ancora troppo nei nostri pensieri e non possiamo ancora metterci una pietra sopra.

Sara ha detto...

ha bisogno di una gran sbandata il tuo amico. Una che gli faccia perdere completamente la testa...
Portalo un po' fuori con te ;)

fRa_gAv ha detto...

"L'indifferenza è il vero contrario dell'amore, non l'odio."
Questa frase l'ho sentita a Desperate Housewife e me ne sono innamorato.

Anonimo ha detto...

L'amore e l'odio sono la stessa cosa, solo in momenti diversi.

Matteo ha detto...

L'odio in certi casi e' solo una bugia. E una debolezza.

Unknown ha detto...

ciao vicino plurale!
ma hai interrotto le pubblicazioni? che succede al tuo amico? all'indifferenza aggiungerei anche la normalizzazione del passato che rendono grandi e sincere passioni di un tempo una cosa normale, una cosa passata, cose a cui, in fondo si può essere indifferenti... nonostante si tratti di pezzi della tua vita.